lunedì 2 novembre 2020

Diamo il buon esempio

Diamo il buon esempio! E che cavolo! 

Gli adulti siamo noi e nel 2020 invece rinchiudiamo in casa gli adolescenti.

Rompono, chiedono, spendono, puzzano, fanno a cazzotti, sono strullini, ridono alle battute sceme e dicono parolacce una parola si e una pure e quella che non è una parolaccia è in un linguaggio per noi spesso sconosciuto, che appartiene sempre di più ai videogiochi.

Ci odiano, non li capiamo, sbattono i piedi e un secondo dopo sono li ad implorarci di prenderli in braccio e fare loro i grattini sulla schiena.

Bambinoni 2.0 anzi 4.0 ormai!

Esseri umani tra i 12 e i 18 anni che da un giorno all'altro si sono trovati chiusi in casa, a studiare attraverso un pc o un telefonino, con insegnanti poco digital e con anche poca voglia di diventarlo nella maggioranza dei casi.

Con un governo che fin dal primo giorno di questa pandemia maledetta, ha puntato il dito contro di loro e contro la scuola, primo luogo di contagio, secondo loro; o forse elemento immediatamente - e con poca visione sul futuro - meno produttivo economicamente.

Sapete cosa ci stanno capendo? Nulla!!

Esce solo, ai loro occhi, da questa situazione imbarazzante, che la scuola non è importante, la cultura non è importante, il lavoro non lo troveranno mai e avranno un debito pubblico sulle spalle insanabile!

Cosa possiamo farci noi? Come migliorare la situazione?

Sono adolescenti, non sono scemi!

Parliamoci, facciamo passare il messaggio che l'istruzione è la loro grande opportunità! Che l'impegno maggiore dovrà essere il loro, perché gli adulti, questa volta è vero, non lo capiscono! 

Che devono rinunciare a tanto, allo sport, agli amici, alle uscite, alle prime cazzate fatte in gruppo e di nascosto, alle prime sborniette innocenti, ai primi baci... ma che il loro enorme sacrificio è volto ad un obiettivo più grande. Che con il loro sacrificio ci stanno difendendo! 

Parliamo loro di quanto tempo avranno per recuperare tutto, ma che non vale la pena sprecare nemmeno un secondo di questa vita. Che ogni ora di scuola, anche se on line, anche se fatta male, anche se approssimativa è un'opportunità affinché il futuro sia meglio del presente.

Parliamo loro di quanto siamo fieri di loro. Di loro che hanno accettato e accettano tutto, senza farsi troppe domande forse, ma seguendo una regola, che è quella e anche se ingiusta va rispettata.

Parliamo loro di quanto sia importante quello che stanno facendo.

Parliamo loro delle nostre paure e chiediamo delle loro. Che fanno gli sbruffoni ma sotto sotto se la fanno giustamente addosso.

Parliamo... e quando capiamo che le parole non servono più... DIAMO IL BUON ESEMPIO!

Riconosciamo il loro sacrificio - anche se ci sembra che non lo riconoscano loro per primi - e dimostriamo di averlo fatto, facendo si che non sia vano!