venerdì 11 dicembre 2015

Unici. Perfetti.

“Sapeva di nettare e sale. Nettare, sale e mele. Polline, stelle e cardini. Sapeva di racconto di fate. Ragazze-cigno a mezzanotte. Panna sulla punta della lingua di una volpe. Sapeva di speranza”.
La chimera di Praga, di Laini Taylor

Ho letto questa frase, stasera, dopo un paio di giorni di riflessione e confusione. 

Cavolo, come ogni volta che mi sforzi di non cedere alla semplicità del caso, capitino delle cose, così, per caso...

Questo libro, inizia così...
"C’era una volta un angelo che s’innamorò di un diavolo, ma il loro era un amore impossibile".

Non leggerò questo libro, perchè non ci credo. 

Non credo alla distinzione tra angeli e diavoli, non esistono belle persone e persone brutte.

Esistono gesti, esistono azioni, esistono situazioni. Esiste la legge di causa/effetto, e anche la legge di Murphy. Esitono anche gli gnomi.

Ma non esistono le persone buone, non esistono le persone angelo e nemmeno quelle cattive, non esistono neanche le persone diavolo!

E secondo me, sapete come va a finire questo libro?

Che l'angelo riuscirà a vedere nel diavolo quello che nemmeno lui aveva mai visto.
Penetrerà nei suoi occhi, li un po' ci si perderà, e scoprirà che è molto più angelo di quanto pensi lui stesso.
Lui, all'inizio si sentirà inadeguato, sarà spaventato e proverà a convincersi che non è lei, la sua perfetta metà.
Ma alla fine, alla fine non riuscirà a rinunciare a lei, lei che è stata la sua salvezza, senza far nulla, lei che solo entrando nei suoi occhi gli aveva svelato quanto angelo c'è in ogni diavolo!
Lei sarà li, ad aspettare, perchè quando aveva penetrato la prima volta quello sguardo, lo aveva capito subito, di essere quella perfetta metà.
Lei per lui, lui per lei!
Senza cambiare, semplicemente se stessi.
Lontani dalle apparenze e dalle convenzioni.
Non angeli e nemmeno diavoli. Perfetti nella loro unicità!








martedì 8 dicembre 2015

La Principessa Fortunata lo sa, che Babbo Natale esiste!


Per anni la Principessa Fortunata non scrisse nessuna lettera a Babbo Natale.
Ogni anno, la sua venuta, sotto lo stesso albero decorato con le stesse luci, accanto alla stessa capanna in legno con troppi Gesù bambino, significava rudimentali incarti di carta riciclata da altri Natali e la sorpresa era soltanto quella di far finta di credere, anno dopo anno, che Babbo Natale esistesse!
Ma era una Principessa Fortunata, perché quei Natali, fatti di pigiami di felpa rosa e calzamaglie di lana, impregnarono un angolo della sua mente.
Il Natale, un giorno fatto di lasagne e polpette, di panettoni e pandori, di chiasso, di tavolate immense, di calzamaglie di lana e pigiami di felpa rosa.
Un giorno semplice e facile, che iniziava con la messa di mezzanotte, continuava con il vinile scricchiolante "Tu scendi dalle stelle", pacchetti aperti con cura in modo che l'anno dopo la carta fosse ancora utilizzabile. 
La doccia della mattina, i vestiti della festa, il camino acceso, i mandarini, la frutta secca e una certa noia, travestita da serenità. O il contrario!
La Principessa Fortunata non ha mai creduto davvero a Babbo Natale, che peccato!
Dopo i pigiami di felpa rosa e le calzamaglie in lana, arrivarono gli anni dei regali più importanti e anche quelli della letterina.
Iniziò a scriverla quando scoprì che erano tutti talmente concentrati su se stessi da non sapere davvero quali fossero i desideri degli altri.
Letterine piene di cose materiali, costose, bellissime.
La Principessa Fortunata aveva avuto modo di sapere cosa fosse davvero il Natale, ma con gli anni se lo dimenticò.
Arrivarono le letterine e i regali preziosi, nessun pigiama di felpa rosa e nemmeno calzamaglie di lana.
Sparì la messa di mezzanotte e anche il vinile gracchiante.
Al posto del camino acceso, dei mandarini e della frutta secca, arrivarono spesso oggetti costosissimi e bellissimi, che riuscirono solo momentaneamente e in maniera illusoria a sostituire quella noia travestita da serenità, o forse il contrario!
Rimaneva l'albero e la casetta di legno.
E la Principessa Fortunata iniziò a pensare che il Natale non fosse nulla, nulla di più di una di quelle giornate dove tutti dovessero fingersi felici e sereni. Un po' meno cattivi, un po'più profondi.
Lei si scopriva spesso malinconica, il giorno di Natale, e comunque, nonostante le letterine e i regali bellissimi e preziosi, svuotata!
Iniziò a desiderare che il mese di dicembre passasse il più velocemente possibile, crogiolandosi nella speranza, che il successivo, di mese, quello di gennaio, che lei inaugurava con il suo compleanno, portasse allegria, gioia e nuove cose belle!

Poi, un giorno, si trovò a pensare, che non era un albero e nemmeno una casetta di legno che facevano del Natale il Natale.
Fu quel giorno, che si accorse che lei che cosa fosse in Natale, lo sapeva. 
E che quei Natali, quei giorni semplici, lo erano perché non c'erano letterine, non c'erano regali preziosi e bellissimi, ma c'era l'amore!

E che Babbo Natale esisteva. 

Era quello che arrivava quando i desideri erano autentici e semplici. 
Quando gli occhi chiedevano sguardi, il naso chiedeva odori, il corpo chiedeva abbracci e l'anima chiedeva di essere inondata, di commozione e entusiasmo, di sorrisi e calore, di amore!

Qualcuno era riuscito a sfiorarla davvero quella Principessa Fortunata cresciuta in fretta e persa, persa nella rincorsa di quel gennaio che non arrivava mai.

Qualcuno era riuscito a smuoverla, a scuoterla forte, anche dolorosamente, affinché l'essenza della sua anima, che si era depositata sul fondo, tornasse a galleggiarle dentro, ovunque.

E lei si trovò a credere a Babbo Natale con tutta se stessa, a stringere gli occhi per entrare in contatto con lui, a mandare giù le lacrime, opponendosi a quel magone che le chiudeva la gola. 
Si trovò ad essere inondata della sua anima, scoprì di non aver bisogno di pacchetti da scartare, di fiocchi e scatoline.
Scoprì di non aver bisogno di quell'albero e della casetta di legno, si scoprì a credere a Babbo Natale, a parlare con lui, nella sua mente, a giurargli di essere stata buona, a promettergli di migliorare sempre e a chiedergli uno di quei Natali lì... un po' di quella noia travestita da serenità, o il contrario!

Fu quel giorno... il giorno che si innamorò!

(to be continued)

 

lunedì 30 novembre 2015

FORTI... fortezze inespugnabili, soufflé al cioccolato!

Le chiamano donne forti.
Lo sono tutte, tranne poche che ancora non hanno capito di esserlo!
Le chiamano forti perchè così è più semplice scaricare loro i pesi della vita.
Possono farlo senza indugio e colpa, tanto loro sono forti!

Le chiamano donne forti, sono quelle che non si tirano mai indietro, che guardano la salita con paura, ma la affrontano con coraggio.
Che a metà strada, quando le gambe tremano e il fiato manca, si fermano, si guardano nello specchio della loro anima e con le lacrime agli occhi e il magone in gola, vanno avanti!
Sono quelle donne che poi, raggiunto il traguardo, stanche e stremate, con la gola che brucia, disilluse, spesso, da chi incontrano lungo il cammino, sbocciano nel loro miglior sorriso soddisfatte. Sorridono ma non si lasciano incantare, perché hanno già visto che il prossimo traguardo richiederà altrettanta fatica. Ma loro sanno che comunque ne varrà la pena!
Sono quelle donne per le quali nulla è scontato, da sempre, che tutto quello che desiderano se lo devono guadagnare e che devono anche imparare, piangendo lacrime amare, che non tutto quello che si vuole, alla fine si ottiene.
E che, però, se non lo ottieni, non hai comunque perso, ma hai imparato!
Sono le donne dai mille problemi, e dalle mille e una soluzioni.
Che non sentirai mai pronunciare "non ce la faccio", ma piuttosto "è dura ma ce la farò!".
Sono le donne forti, quelle che si sentono in difetto solo a pensarlo, di essere forti! Come se fosse scontato, normale, esserlo!
Quelle che hanno imparato a guardare dietro di loro per non arrendersi e molto in avanti per darsi slancio!
Quelle donne ottimiste di natura, realiste sulla pelle, sfrontate all'apparenza!
Vengono definite donne pazze, da chi il coraggio e la forza li scambia per follia!
Sono quelle donne, forti, che hanno bisogno di continui stimoli, che però cercano sempre in loro stesse.
Che si conoscono, che si capiscono, che si amano per quelle che sono, nel bene e nel male, ma che non smettono mai di volersi migliorare! Gente che si mette in discussione!


Sono quelle donne da gestire! Che piuttosto stanno sole, che non si accontentano che pretendono il massimo, dagli altri ma soprattutto da loro stesse.
Donne difficili, che possono insegnarti quanto sia gratificante il sacrificio, se solo non vieni spaventato dalla loro energia.
Donne elettriche e elettrizzanti, che ti danno la scossa e ti fanno prendere fuoco con il loro entusiasmo.
Che le guardi e pensi che per loro sia tutto semplice, perché non le vedrai spesso piangersi addosso!

Sono le donne alle quali viene chiesto di avere pietà, di avere pazienza, di capire, di comprendere!
Che si sentono in dovere di aiutare chi forte non vuole esserlo.
E loro non vorrebbero, ma lo fanno, perché la loro forza arriva, si dall'esigenza di esserlo ma soprattutto dalla gratificazione personale. Da quello specchio interno, dalla loro anima, dal loro cuore....
Sono donne forti, che diventano fortezze, inespugnabili...
Sono donne forti, forti come dei sufflè al cioccolato... Se vuoi!

venerdì 27 novembre 2015

#blackfriday a modo mio...

Oggi, black Friday!
E io, oggi lo affronto in "rosso"!
Frustrante, demotivante...

Ma a me, sto black Friday, piace, piace a prescindere, e allora lo declino come voglio io!


E se il black Friday si potesse applicare ai sentimenti?
Sarebbe fantastico, non trovate?
Oggi, amiche, il 50% di sconto sulla sofferenza d'amore.
Vieni lasciata, scaricata come una batteria di uno smart phone, in poche ore? No problem! Oggi è il black Friday e siccome c'è crisi, lo sconto del 50% sulla sofferenza, quest'anno e solo per quest'anno, durerà fino a Natale!
Poi, fattene una ragione, se il tempo dei saldi è stato sufficiente a rincuorarti un po', se non a dimenticare, tutto bene, altrimenti da gennaio sarai libera di raschiare il tuo personale fondale!

Oppure 50% Off, solo per oggi, sulla timidezza!
Oggi puoi essere il 50% più sfacciato di sempre!
Gente che finalmente, un giorno l'anno, il black Friday, riesce a dire le cose in faccia agli altri!
Quelle brutte, di certo, che non è poi così difficile forse, ma soprattutto quelle belle!

Vuoi mettere che solo per oggi puoi finalmente inviare a cuor leggero quell'sms con scritto "mi manchi!"?
O, meglio, alzare il telefono e finalmente pronunciare quelle due paroline "ti amo!" che hai provato a sottintendere per mesi, condividendo canzoni d'amore e aforismi che hanno capito tutti, tranne che la persona che doveva capire!
E allora via libera alle esternazioni più intime!

Oggi è il black Friday, quindi abbracciatevi il doppio, baciatevi anche il triplo, accarezzatevi, lusingatevi, coccolatevi, amatevi il 50% in più, che non fa mai male!





Pensate anche al black Friday delle calorie!
Solo oggi mangi il doppio e ingrassi la metà!
Finalmente sarebbe il momento di tuffarsi in ogni pietanza, nuotare nei condimenti, spalmarsi di grassi idrogenati, senza sensi di colpa!
E il 50% in più dei risultati in palestra.
Ti alleni 5 minuti e hai risultati come se tu avessi sudato un'ora!
Bellissimo!





Insomma, il black Friday io lo voglio intendere come il 50% in più di opportunità di rendere la vita, giorno per giorno, e almeno questo giorno, migliore!


Per me e per qualcun altro!



Buon black Friday a tutti!
E W la vita!

mercoledì 25 novembre 2015

Ho le tette, sono donna! 25 novembre! The Day..

Oggi potrei fare un post raccogli lettori, mettendo la scaletta del concerto di Jovanotti che ieri sera ha reso felici me e il mio Big Boy, in una fredda serata di novembre, in un palazzetto che è l'unico senza paninari fuori, in un anno che ha stravolto me e tutte le persone che mi gravitano intorno lasciando dei segni da ora per sempre!
Potrei raccontarvi di come ci siamo abbracciati e di come ho pianto commossa durante la nostra canzone, "A Te", e di come lui, piccolo embrione di uomo grande, sia stato stupefacente nello sdrammatizzare il momento: un gran sorrisone, occhi lucidi e felici e tre parole: "mamma, ora, asciugati!".
Di come abbiamo ballato sconfusionati, sudati e felici, abbracciati, mimando un tango e una salsa, saltando e battendo le mani.
Di come abbiamo mimato "Il più grande spettacolo dopo il big beng, siamo noi, io e te..."!
Della complicità, di quanto mi sia sentita fiera di averlo portato al suo primo concerto, io e lui soltanto.
Di come a tratti mi sia sentita, piccola, nel senso di giovane, di come io abbia pensato che la gente intorno a noi ci stesse scambiando per fratello e sorella e di quanto questo potesse, forse, essere poco educativo per lui!
Potrei dirottarvi nella mia mente, ieri sera, concentrata sul mio Big Boy e su un altro pensiero fisso.
Ma rischierei di farvi scontrare e inondare da una miriade di cuoricini rossi e palpitanti!


Oggi, potrei anche farvi sorridere sarcastica parlando dei -30 giorni che ci separano dal giorno di Natale!
Tutti che dicono: "wow che bello tra un mese è Natale" e io che penso "coraggio, trenta giorni e ce lo siamo tolti dalle balle!".


Eh si, oggi è il 25 novembre, tra le altre cose la "Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne"!
E al solito, chevelodicoafa, qua non troverete il mio personale, e nel caso ipocrita, "No!" sterile!
E' ovvio che la violenza sulle donne sia da condannare, non dirò nemmeno che un giorno solo non basta, che va condannata ogni giorno. Niente di più banale, non trovate?
Voglio soffermarmi a riflettere su quanti tipi di violenza esistano. Una miriade!
Dalla mutilazione genitale ai matrimoni precoci. Ahimè!


Mi voglio soffermare sulla violenza ideologica.
Di quella in questa parte fortunata del mondo. Di quella sulla quale, con un po'di ironia, si può ancora sorridere!
Quella strana e subdola violenza per cui se sei donna devi fare la donna, punto e basta.
Ignorando che corre l'anno duemilaquindici, quasi duemilasedici!
Quindi, nasci femmina e tutti contenti.
Scarpette rosa e fiocchi, pizzi e merletti. Sei una piccola principessa e tutti ti trattano da principessa.
Si, se ti va bene, per i primi dieci/tredici anni.
Poi, quando per magia ti spuntano le tette, basta! Sei diventata una donna.
Quindi truccati e pettinati che poi se in giro i tuoi coetanei maschi, che uomini diventano ufficialmente dopo i diciotto anni circa, solo perché non hanno le tette, sono spettinati, puzzolenti e pieni di brufoli, non importa.
Tu sei femmina, anzi ormai donna, e quindi devi comportarti da donna.
E fin qui, ancora ancora, il fatto di avere le tette è quasi accettabile.
Ah! Avere le tette significa anche avere una prima striminzita, che anche se non si vedono, tu, donna, le tette ce l'hai!
Poi, avute le tette, immediatamente acquisisci il diritto, che poi a me sembra più un dovere, di accudimento del resto della famiglia, soprattutto se di sesso opposto.
Quindi, hai un fratello?
"Fagli il letto!" "Può farlo lui?" "Non importa, tu sei donna, fallo tu!" "Ma come? Solo perché ho le tette?" "Si!"
A questo punto inizierai anche a farci il callo!
E ti insegneranno che, avere le tette, essere donna ed avere dei sensi di colpa se solo pensi "che palle!" è incluso nel pacchetto!
Poi le tue tette, a un certo punto, inizieranno ad essere apprezzate in giro, ne sarai lusingata e a un certo punto, ahimè, ti innamorerai e donerai tutta te stessa, tette comprese, ad un uomo! (o alla parte maschile di un'altra donna, ma il tema diverrebbe complicato, ora!).
A questo punto, sei fregata!
Le tue tette ti faranno entrare in un ginepraio di responsabilità che dovrai prenderti tu, e solo tu, e solo perché sei donna!
Dovrai impegnarti di più nello studio per ottenere le stesse cose di un maschio, fosse semplicemente perché di solito mentre studi, tu donna, ne farai altre mille, dalla dieta, alla palestra, al lavoretto extra, alle pulizie in casa, alla baby sitter a tua sorella o alla nuova baby compagna di tuo padre!
Ah! Con quelle tette non pensare di divertirti troppo eh! Perché oggi, ancora, se sei donna e sessualmente libera e emancipata, sei anche un tantinello sporcacciona! Gli uomini no! Loro possono divertirsi, visto che non hanno le tette, con tutte le tette che vogliono. Loro non saranno mai degli sporcaccioni!
Poi troverai lavoro e per guadagnare come un uomo, dovrai lavorare di più e sempre al meglio, perché sei donna e ancora oggi, nel duemilaquindici, quasi duemilasedici, qua nella parte evoluta del mondo, dovrai dimostrare ogni minuto di essere brava, anzi bravissima, anzi più brava!
Nel frattempo vorrai anche riprodurti, perché si sa, le tette sono date in dotazione insieme ad una buona dose ormonale, che prima o poi, più prima che poi, ti faranno sentire il richiamo dell'istinto materno!
A questo punto, essere nata con le tette, ti garantirà di averci qualcuno attaccato per diversi mesi e, nel frattempo, nessuno dei "diritti" di cui sopra sarà decaduto!
Insomma, hai le tette e sei tu che devi cucinare, pulire, lavare e stirare.
Hai le tette e l'educazione dei figli è prevalentemente compito tuo, così come i compiti e così come fare il taxi tra i loro milioni di impegni.
Hai le tette e la famiglia unita è ancora una tua responsabilità.
Nel frattempo non importa se gli altri, quelli senza le tette, i maschi insomma, si sentono privati e demoralizzati se solo chiedi loro di rinunciare alla partita di calcetto con gli amici o all'aperitivo settimanale, o se per sbaglio fai loro notare che i calzini non arrivano in lavatrice da soli e che non avete, in casa, la scopa di Mago Merlino che pensa a tutto.
Insomma, arriverai a un punto dove capirai che avere le tette è stata proprio una bella fregatura e, ahimè di nuovo, se ne accorgeranno anche loro, le tette, che piano piano vorranno scomparire, suicidarsi, cadere in picchiata verso il basso!


W le donne, comunque e sempre!

martedì 24 novembre 2015

La cinquina di maschi dai quali fuggire a gambe levate! Prima di fare tombola!


Premessa
Mi sembra giusto, preparare il terreno, mettere le mani avanti, e ve lo dico, a sto giro sono prontissima anche a rigirar la frittata!
Se sei donna ti prego di avvalerti dell’umorismo che abbiamo naturalmente ricevuto in dotazione, di serie, insieme alla capacità di camminare sui tacchi.
Se, invece, sei uomo e stai leggendo, ti prego, crogiolati nell’illusione di essere tu l’eccezione! Perché, si, tu, tu che stai leggendo, sei l’eccezione! Giurin giurella!

Nei giorni di riflessione, come questi ultimi, dove l’introspezione e l’autoanalisi mi portano a sera stremata, senza parole, svuotata direi, mi soffermo spesso a pormi una solita domanda. Perché?
Perché Dio, che ha fatto tutto così meravigliosamente perfetto, a partire dal cielo, il mare, i fiori, il corpo delle donne, perché, Dio ha creato l’uomo, nel senso di maschio, e soprattutto perché ha deciso questa innaturale unione tra lui, il maschio, e noi, le donne?

Non c’è spiraglio di luce che mi indichi la soluzione.
Mi guardo intorno come un lemure spaesato e non trovo spiegazione al dubbio.

Allora analizzo.

Gli uomini non sono tutti uguali, ne esistono di diversi tipi…
Vediamone, intanto, cinque…

1) L’uomo SOLOpersempre

Di solito belloccio, elegante, vive da solo e sa cucinare.
Appare stabile e sicuro di se. Appare ordinato e pragmatico!
Ottimo lavoro, qualsiasi sia, traspare che se lo è scelto e lo nutre con rispetto.
Auto munito of course.
Circondato da una folla di amici, conoscenti, compagni di scuola, di palestra, colleghi, parenti, cugini, fratelli, nipoti e donne. Ma non in maniera esagerata. Diciamo in maniera bon ton!
E’uno che tiene tutto sotto controllo.
Una vita tranquilla, apparentemente, lavoro, casa, amici, sport, buona musica e ottimo vino.
Nulla sembra indispensabile alla sua vita. E’ uno che sta bene con se stesso, lui!

Attenzione!!! Attenzione!!! Attenzione!!!
Se è così perfetto, e ancora single, alla sua etaaaaà, c’è un motivo. C’è eccome!

E’ interessato soltanto a se stesso! Leggasi individualista, egoista di prima categoria!

Se lo lascerete parlare, e vi prego, non fatelo, vi parlerà dell’amore, di poesia, di come nessuno si sia mai veramente interessato a lui, a chi è e che cosa vuole, di come ogni donna abbia attentato alla sua sensibilità provando a cambiarlo!
Povero tenero cucciolo, nessuno lo ha mai apprezzato davvero per quello che è!
Ecco. Non fatelo nemmeno voi!
Il suo ego è talmente profuso che tutto quello che vi dice e che fa per avvalorare le sue parole è assolutamente temporaneo.
Giusto il tempo di ricaricare quella strana energia interna che gli serve per sopravvivere! La sua!
L’unico amore che conosce è l’amor proprio!
E, gli egoisti, si sa, sotto le coperte, hanno un unico fine: il loro piacere!
Tutto quello che faranno sarà soltanto quello che a loro piace fare!
E parlerà molto, moltissimo, troppo… lasciando ai fatti il tempo che trovano! Poco!

2) L’uomo sonoSOLOmanonècolpamia

Età anagrafica variabile, di solito vicino ai quaranta, anno più anno meno.
Età mentale, adolescenza!
Si, età nella quale non hai ancora imparato a prenderti le responsabilità delle tue azioni.

Solitamente socialmente molto attivo, esce quasi tutte le sere, appare in ogni foto di ogni locale nel raggio di km.
Divertente, brioso, assolutamente brillante!

Ti conquista con una bottiglia di champagne in mano, con lui si entra ad ogni party e si saluta tutti!
Se tanto tanto sei carina, avrà cura di presentarti a tutti i suoi amici e a tutte le sue amiche.
Ne ha tante e crede fermamenteee nell’amicizia, quella veraa eh, tra uomo e donna!
Per un attimo ti fa sentire viva e vivace anche a te.
Nei rari momenti dove resterete soli e con un volume della musica che vi permetterà di parlare, ti elencherà i motivi per i quali nessuna donna lo apprezza!
Cucciolo indifeso, tutte volevano tarpargli le ali, legargli delle palle di ferro alle caviglie e allontanarlo da tutti i suoi amici.
Tu no, tu sei una che gli stai dietro!!!! Ah si???

Il tuo pigiamone di pile e il tuo plaid sentiranno per giorni il senso dell’abbandono.
Il tuo divano avrà il magone!
I tuoi pesci moriranno di fame!

Attenzione!!!!
Prima di tutto, tu sei così sicura che l’amicizia tra uomo e donna esista davvero? Ecco!
Sappi che le sue amiche se le è già fatte tutte!
I suoi amici sono simpatici? No, è un’illusione. Vogliono solo essere i prossimi, con te!
E lui? Appena ne troverà un’altra da esibire come novità del momento, ti abbandonerà al primo autogrill dove vi sarete fermati a far colazione dopo la serata in discoteca!
E, oltre al cuore spezzato ed agli occhi strabuzzanti stupore, avrai anche i tacchi alti… immagina la fatica per tornare a casa!


3) L’uomo mibastodaSOLO

Ti colpisce per la sua innata forza e caparbietà.
Sportivo, curato, impeccabile!
Di solito alto con un apertura alare da armadio a due ante!
Stravizia poco e solo per scelta, non traballa mai nemmeno davanti alla crema al mascarpone più buona del reame!
Se la mangia è perché di natura non ingrassa oppure è appena sceso dalla sua mountain bike in titanio dopo una mattinata di salite e discese che tu, nemmeno in macchina!

Con lui puoi parlare di tutto, qualsiasi argomento si sviluppa con estrema naturalezza.
Sembra intelligente, fino a che non lo contraddici!
Ama discutere ma non ama essere messo in discussione!

Bravissimo a rigirare le frittate, il nostro Cracco denoialtri, troverà sempre il modo di convincerti che lui ha ragione, o tantomeno che tu hai torto!

Estremamente politically correct, in società è apprezzato da tutti. Sembra il migliore, in realtà è uno che, guardandolo bene, si espone sempre poco!


Ti farà sentire protetta  e sicura nei suoi abbracci, brevi ma intensi.
Sarai orgogliosa di aver trovato un uomo, perché all’apparenza lo sembrerà, colto, intelligente e imperturbabile!
Con lui ti divertirai anche molto, se ne avrà voglia, ad esempio, a fare la chic in anguste trattorie ed a fare la hippie in ristoranti stellati!
Perché lui è a suo agio in qualsiasi situazione e, inizialmente, insieme a lui lo sarai anche tu!

Ma attenzioneeeee!!!
Attenzione, alla tua autostima! Egli ne attenterà peggio che la Nutella alla cellulite, peggio della Red Bull all’ansia.

Ti sentirai stupida quando gli chiederai di baciarti, perché lo farà poco e sempre meno. E soprattutto se non lo fa è colpa tua!
Inizierà presto a sentirsi oppresso e a chiederti di riflettere sul tuo comportamento!
Non ti dirà mai chiaramente cosa pensa di te, dovrai essere all’altezza di saperlo da sola!
E sappilo, non lo saprai mai!

Attenzione, questo lascia i segni!
Quando ti accorgerai di essertici intrigata, sarà troppo tardi e lui sarà troppo lusingato da te per comportarsi da uomo! Perché no, lo sembra, ma non lo è! Almeno per come lo intende una donna!

4) L’uomo sembroSOLO

Ti capiterà tra capo e collo come se il destino ci avesse messo lo zampino!
Apparirà dal nulla, non appartiene alle tue solite cerchie!
Lo vedrai ed il primo pensiero sarà: eccolo, dove è stato fino ad oggi?

Carino, un po’timido e impacciato, un tenerone!
Ti sembrerà disarmato da ogni strategia!
Romantico e poetico riempirà la tua cronologia whatsapp come non ti succedeva dai diciotto anni.
Sarà la tua sveglia con i suoi buongiorno cuorati, l’ultimo messaggio intorno alle 22.30 la sera; apparirà stabile, con una vita stabile! Uno che va a letto presto, esce poco, da pochi problemi!
Finalmente ti sentirai serena e tranquilla!
Non ti puscherà per uscire ogni sera, capiterà un aperitivo di tanto in tanto ma poi a casa che domattina si lavora.
Ti stupirà con mazzi di fiori sul lavoro e regalini, diciamo, intimi!

Insomma, ti fa sentire donna, adulta, grande!
Perfetto!!!

Attenzioneeeeee!!!
Non lo hai mai visto in giro… perché non frequenti persone spostate ultimamente!!!
Dove è stato fino ad oggi?? A casa con sua moglie e magari un paio di figli!
Non è timido e impacciato, tiene le distanze perché tu non scopra il suo segreto!
Così come non è stabile e non va a letto presto, o almeno, dopo una certa spegne il telefono perché a letto ci va, si, ma con sua moglie!

Forse non lo scoprirai mai perché ti mollerà prima che tu ti innamori e crei problemi!
Spesso, è maschio, non ce la fa e quindi quando inizierai a chiedergli perché non ti proponga mai cose alternative a casa tua, la campagna isolata o la passeggiatina veloce e fuori porta, ti confesserà che ha una moglie, che è in crisi (e sappi che non è vero) e che te lo avrebbe detto ma aveva paura di perderti!
Ecco!
Fatti perdere! Velocemente! La moglie non la mollerà mai!

5) L’uomo sonoSOLOmaperpoco

Vi conoscete da tempo, vi siete considerati sempre poco perché lui è sempre stato in coppia, con lei, la stessa, da miliardi di anni!
Magari conosci anche lei, che diciamocelo, non è il massimo!
Lui merita di più, lo pensi da sempre, merita una… come te!

E lui un giorno ti confesserà che non è più in coppia!
E tu farai fatica a trattenere urla di gioia e giubilo! Non aspettavi altro, da miliardi di anni!

Allora se sei in coppia anche tu, spesso, ti muoverai a scoppiarti! Se sei single, inizierai la terapia del ti sto vicina in questo momento difficile. Solo io posso capirti.
Ti salverò dalla sofferenza e da ogni altro problema tu possa incontrare nei prossimi duecentomilioni di anni!
Ci sono e ci sarò sempre!

Lui sarà talmente lusingato da te da pensare, all’improvviso, di essere veramente preso!
Inizierete una storia lontano da tutti, soli voi due!
Per almeno…. Una settimana!

Poi, poi inizierà a parlarti di lei, di quanto era così e di come era cosà, di quanto sia stato bene, poi male, poi bene di nuovo con lei.
Di quanto oggi si senta sereno, ma forse non abbastanza.
Di quanto tu sia perfetta, ma non abbastanza.
Di quanto il momento sia giusto. Anzi no!
Di quanto tu sia giusta, al momento sbagliato!

Ti dirà che deve imparare a stare solo.
E tu gli prometterai che lo aspetterai tutto il tempo che vorrà…

E dopo altri due, tre, massimo dieci giorni.. sarà tornato da lei!

Attenzioneeeeee!!!

Scappa prima tu! E almeno, se sei in coppia, non scoppiarti!
Fai scoppiare lui!

sabato 21 novembre 2015

Quel posto che é l'unico posto giusto!

Persa nella consapevolezza della cosa più giusta da fare, in bilico tra la volontà di non sbagliare di nuovo e il bisogno di azzardare, ancora!
C'è un posto solo dove dovresti essere e uno dove invece vuoi andare!
E le gambe, le mani, le idee e le azioni non ti danno scampo. Stai per girare verso destra e imbocchi quasi su due ruote la sinistra.
E ti ritrovi li. Nell'unico posto dove non dovresti essere e nello stesso tempo nell'unico posto dove vuoi stare.
É un po' come "casa", un posto dove esisti davvero.
Imperfetta come sei, reale come mai, spontanea e sincera.
Un posto dove non ti senti giudicata, dove hai scoperto la lancinante ebrezza di essere messa continuamente davanti a te stessa.
Quel posto delle emozioni che spaccano. Del cielo più alto e della terra più profonda.
Un posto pieno di contraddizioni.
Dove puoi parlare di tutto e non essere d'accordo su niente.
Dove un discorso inizia dal mezzo, finisce all'inizio e non ha mai una fine.
Dove il tempo é dilatato.
Quel posto dove esiste l'empatia, la magia delle vibrazioni sottili.
Dove un sacco di cose perdono il senso di esistere.
Quel posto, quello che si trova in fondo all'arcobaleno.
Quel posto che é l'unico posto giusto!
E anche il più sbagliato.
Quel posto che non é un luogo, ma quello che c'è dentro!



giovedì 19 novembre 2015

Missione Natale. Tra un mese l'ultimo sabato prima di...

Ci risiamo con il Natale alle porte.

E lo spirito natalizio che latita. Quest anno come non mai!

Oggi, tra esattamente un mese, sarà l'ultimo sabato prima di Natale!
Cene come se non ci fossero mai più occasioni di cenare, brindisi come se con l'ultimo sabato prima di Natale sparissero tutte le bollicine del pianeta, il momento di gloria e esaltazione della frutta secca, che il resto dell'anno non se la caca nessuno, anzi fa ingrassare.
E questo è anche l'unico lato positivo, se volete.

Questo è il mese delle vetriniste, dei project manager, delle paillettes, delle aziende di panettoni e torroni... non è sicuramente il mio periodo preferito!

Come l'autunno, il Natale ha senso solo se, ad esempio:

a) vendi panettoni, pandori, torroni e/o pailettes!
b) Vendi addobbi Natalizi.
c) Hai tra i 3 e i 13 anni, che prima non capisci il perché ci sia un ciccione barbuto vestito di rosso appeso alle finestre e dopo sei nella fase delle domande sulla sostanza magica assunta dalle renne del ciccione per volare.
d) Hai un nuovo fidanzato e  la magia la facciamo durare almeno fino al 2 di gennaio.
e) Hai un lavoro, le ferie al lavoro e hai appena prenotato 15 giorni al caldo sole caraibico.





Ora, parliamoci chiaro, ho quasi trentacinque anni e oltretutto col Natale si avvicina anche il giorno del mio compleanno, e questo argomento lo approfondirò nei prossimi giorni... la magica data del mio compleanno!





Di contro ho ben due figli tra i 3 e i 13 anni che aspettano il Natale per dare sfogo a tutto il loro entusiasmo, alla loro gioia, alla loro lista di regali, desideri e capricci.





Non vendo ne panettoni, nemmeno pailettes e tantomeno addobbi natalizi.
Anzi ogni anno quando li tiro fuori, gli addobbi, la prima cosa che mi viene in mente e che a me tutte ste palle,  mi sono proprio cadute!





Ho un lavoro, e ringrazio Dio per questo, ma non ho ferie e comunque diciamo che finanziariamente parlando non è proprio un momento da sogno caraibico, anzi direi più da incubo.





Il punto d) lo salto, a priori!


Evviva, il Natale é alle porte!!!

mercoledì 18 novembre 2015

Figli... figli XY!

"Troppo Amore può essere come troppo poco Amore".


Me lo sono sentita dire spesso da un amico neuropsichiatra infantile, che guardava con disaccordo il mio rapporto simbiotico con Big Boy.

Premetto che di base non sono assolutamente d'accordo. Il troppo Amore non esiste e se esistesse, non farebbe certo male a nessuno!


Ma che vuoi? Siamo nati insieme, avevo solo venticinque anni, e da allora stiamo crescendo insieme.

Difficile fare la mamma "standard" con lui.
Quindi noi guardiamo insieme le serie per ragazzi, discutiamo del terrorismo e della religione, andiamo in bicicletta e a mangiare fuori un hamburger il venerdì sera.
Guardargli i compiti è un gioco di ruolo, insegnargli a sfaccendare un investimento sul suo futuro, e su quello della sua futura compagna.
Cercare di impartirgli alcune regole base del galateo è una sfida alla sua intemperanza, e poi vederlo seduto in un ristorante stellato a mangiare composto con le posate d'argento è una vera soddisfazione.
Quasi come mangiare insieme le patatine fritte con le dita unte di maionese.

Big Boy sa sempre la verità, su tutto quello che ci succede intorno.
Lui, curioso di natura, mi tratta come fossi Google e io gli rispondo come fossi Wikipedia.
E se non so rispondere, lo ammetto, e andiamo insieme a cercare quello che ci serve.

Insomma, io e Big Boy siamo dei grandi amici, prima di tutto!
Andiamo d'accordo, abbiamo un naturale feeling caratteriale.
Ci rispettiamo, come esseri umani, prima di tutto!


Teme poco l'autorità in generale, un po' per carattere un po' perché ho sempre cercato di essere con lui più autorevole che autoritaria, non sempre riuscendoci mio malgrado... senza la smattata quotidiana non si va a letto quasi mai!
Da qui il suo ubbidire soltanto a me in modo naturale e il doversi sforzare molto per sottostare alle regole di tutti gli altri adulti.
Sta imparando, ora, ma pagando in prima persona le conseguenze del suo comportamento, ogni tanto, diciamo "brillante", con i nonni, con gli insegnanti, con gli allenatori.


E' un bambino sveglio, con una mente frizzantina e veloce.
Purtroppo, un po'più maturo della sua età. Ma si sa quando nella vita ti accadono intorno determinate situazioni, è impossibile non esserlo!
Da sempre, ma soprattutto ora, ha la "sindrome del papà" nei confronti di Little Boy.
Per lui il suo fratellino è prima di tutto da proteggere, conserva la sua innocente serenità come un diamante raro.
Con la goffaggine che, grazie a Dio, fa trasparire, ancora, i suoi nove anni!
Ed è iperprotettivo anche nei miei confronti!
Così, come solo lui può permettersi di sgridare il fratellino, solo lui può permettersi ti tirare fuori il peggio di me, di farmi arrabbiare, di farmi innervosire. Così prova ad evitare con tutto se stesso che qualcun altro intacchi i miei sentimenti.
E, si sa, in questo particolare momento, non è così semplice, il nemico è sempre dietro l'angolo!


Insomma, molto lusingante per una mamma, ma il mio compito è anche fargli capire che alcune cose da uomo, dovrà impararle da un altro uomo.
Ci provo con le azioni, i comportamenti e l'esempio, e ogni tanto con le parole...


"Big Boy quando viene il papà parlagli di questa cosa dell'Hip-Hop, e anche di quanto tu trovi noiose e antipatiche le tue compagne di classe che non ti prestano mai nulla e invece tu presti loro sempre tutto... è un uomo ti potrà dare dei buoni consigli!"


"Si, ok.."


"Bene!"


"Si, ok, comunque mamma, tu sei un po'un uomo, corri sulla spiaggia come i maschiacci!"


"..."

sabato 14 novembre 2015

"Non abbiate paura!"


“Non abbiate paura!”
Lo urlò un Papa, il nostro Papa, Giovanni Paolo II.
Non so cosa dirà Papa Francesco. Spero qualcosa di simile!

Perché stanotte, mentre dal lettone che dividevo con Big Boy, seguivo la diretta social di quello che stava succedendo a Parigi, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente.
Avrei svegliato il sonno innocente di mio figlio, che stamani sarebbe stato poi sbattuto contro la realtà di un mondo crudele, inaspettato e immeritato, e gli avrei solo detto “non avere paura”, che altrimenti hanno vinto loro!

Non ho potuto fare a meno, stanotte, di guardarlo dormire, a Big Boy, e di pensare al sonno placido di un Little Boy, che a quattro anni sta già imparando l’inglese, con una facilità sorprendente.
A questi bambini, nati nella parte fortunata del mondo, che hanno già viaggiato, scoperto, curiosato, che hanno già avuto la possibilità di aprire la loro mente.
E ora rischiano di doverla richiudere.

E solo in questi momenti, così tragici, ti rendi conto di quanto sia importante la libertà.
Di quanto siano tranquillizzanti le frontiere aperte, di quanto sia confortante vivere un tempo dove puoi sentirti accolto in tutto il mondo. Tutto il mondo è casa tua.
Non esiste, o forse non esisteva più, l’Italia, la Francia, l’America. Esiste, o esisteva, il Mondo.

E ti rendi conto di quanto sia pericoloso il terrorismo!
Che più che morti e feriti, più che spargere il sangue, sta spargendo la paura!
Che più che far chiudere le frontiere, sta cercando di chiudere le menti!

E allora, si, anche io sono arrabbiata. Anche a me viene in mente che resterebbe solo, forse, da combattere.
Ma poi mi voglio rifiutare di chiudere la mia mente!
E allora mi urlo dentro, e lo farò fuori anche, NON AVERE PAURA!
I nostri valori sono più forti delle loro armi.

venerdì 13 novembre 2015

Affine

Passeggiando nella vita
incontrando altri sguardi
penetrando altre menti
osservando molti occhi.

Donandomi ogni giorno
nuove opportunità
lasciandomi trascinare
tante situazioni diverse.

Provando a strigarmi
da intensi ricordi
provando a cercare
un motivo ogni volta.

Volendo lasciare
che tu possa andar via
liberandomi il cuore
alleggerendomi la mente.

Mi trovo a pensare
che invece alla fine
è proprio quel ME
che volevo e vorrei,

e alla fine sei tu
che ci somigli di più!

Venerdì 13! Tutti più gentili, almeno oggi!

Venerdì 13. Mese Novembre. Temperature in calo, nuvoloni sparsi, grigio profuso.
Sciopero generale di qualsiasi cosa.
Primo giorno di lavoro dopo le ferie e primo appuntamento fissato mezz'ora prima del normale orario di apertura.
Primo giorno di ciclo (così per completezza)!
E scopro essere la "Giornata internazionale della Gentilezza!".
Oggi sono davvero confusa, faccio davvero fatica a capire la costruttiva e reale motivazione di uno sciopero generale nel 2015 in un'Italia che sono due legislature che non scegliamo nemmeno il presidente del Consiglio. Sai che cosa gliene importa a loro!
E non capisco nemmeno tutto questo bisogno di indire una Giornata della Gentilezza.
Ma davvero abbiamo bisogno di celebrare una delle cose che sono alla base dei rapporti umani?
Dai, oggi, nonostante tutto, cerchiamo di essere tutti più gentili..
Da domani poi sprangate e coltellate alle spalle senza sensi di colpa!
Mah...
Per fortuna poi tra un po' é Natale e ci toccherà essere anche tutti buoni, almeno per un giorno!

giovedì 12 novembre 2015

Hai un istinto? Usalo!

Hai un istinto? Usalo!

Se martedì te lo sei scordata, se ieri sera non s'è combinata, se oggi pomeriggio quando hai chiesto conferma una parte di te avrebbe sperato in un diniego..
Cavolo ci sei uscita a fare, dico?
Una come me, delle possibilità le da sempre, a se stessa soprattutto!
Più che altro per la curiosità di capire quale sia lo "scoglio" da superare..
Perché a questo punto di questo si tratta!

Che le persone che catturano la mia attenzione siano "particolari" dovrei averlo capito, ma di base io sono una persona normale! E si vede! Direi..

Eppure, care mie, non c'è mai fine al peggio.. Ve lo giuro!

Ne esco spesso stupita.. Stasera sono davvero scioccata!

E si, non é vero che gli uomini sono tutti uguali, qualcuno é anche peggio!

Buonanott'ega!

Ps: anche mia mamma stasera mi ha guardato con gli occhi languidi e sconsolati, quando sono tornata a casa con ben un'ora di anticipo sul coprifuoco!
Mi sento proprio di urlarlo: MAI UNA GIOIA!




Motivat'ega!

La mia sveglia suona sempre, e dico sempre, anche quando sono in ferie, appunto, alle 7.11, 7.13, 7.14...
Apro gli occhi 7.42! Ahhhhhh!
Big Boy abbiamo 20 min per essere fuori casa!
Da quel momento in casa é successo di tutto: Scarpe che correvano per la casa inseguite da calzini spaiati, pantaloni che palleggiavano con le mie borsette, phon che spingevano i rotolini di polvere sotto ai termosifoni...
Big Boy 2 minuti al lancio, ci sei?
Una scarpa si e una no, la mettiamo in ascensore, la camicia abbottonata storta, ma il capello - per altro ricciolo e indomabile - perfettamente gellato!
Dal parcheggio della scuola fino all'entrata ci precede lei: cm 175, taglia massimo 42, bionda, capello lungo e perfettamente stirato che evidentemente dorme in piedi, ben truccata che vivrà sicuramente insieme a Max Factor in persona, calza nera velata, longuette e tronchetto tacco dodici, sul quale ancheggia con assoluta maestria.
Big Boy la guarda con interesse.
Io osservo veloce il mio abbigliamento e provo a immaginarmi il mio viso e i miei capelli, visto che nella maratona, stamattina non ho incrociato nemmeno uno specchio.
"Big Boy visto che bella?!"
"Eh, si!"
Con fin troppo entusiasmo.
"Dai, però la tua mamma é meglio, per essersi preparata coi petardi sotto i piedi, il risultato non é male.."
"Eh, mamma, mica tanto!"
...
E buongiorno sia.. Anzi buongiorn'ega!

mercoledì 11 novembre 2015

...chiunque tu abbia davanti!

Ogni giorno inciampiamo dentro ad un sacco di frasi. 
Alcune sono le solite, quelle che girano su facebook, quelle ad effetto su twitter, quelle clippate su instagram..
Sono quelle che facilmente riguardano la vita un po' di tutti, tipo "apprezzi le cose solo dopo che le hai perse" o cose del genere.
Quelle che le leggi, un giorno le condividi e il giorno dopo le superi insofferente. 
Filosofia spicciola, pensi, 'so tutti buchi col culo degl'altri!'

Alcune frasi invece ti segnano. Dal giorno in cui ci inciampi in poi, spesso ti vengono in mente, ci ripensi. Sono quelle che toccano le corde più intime della tua anima e non sai nemmeno bene il perché. Non sei sicura di essere nemmeno troppo d'accordo con il suo significato.
Che poi ogni frase di significati ne può avere diversi, secondo l'attimo in cui viene sentita, secondo il contesto in cui è collocata e si, anche secondo la persona dalla quale proviene.

"Giudica te stessa, con gli occhi e la testa degli altri... chiunque tu abbia davanti!"

Ma come, ho sempre pensato che giudicare me stessa, cosa che faccio troppo e troppo spesso, fosse solo che sbagliato. In verità stavo cercando di smettere. 

Questa è stata la reazione a caldo. La prima cosa che ho pensato. Si, insomma, appena letta, questa frase, pensata per me, mi ha anche un po' infastidito.

Poi però ho contestualizzato e ho provato a fare una delle cose che mi rimane più difficile fare, cambiare punto di vista.
In realtà non devo giudicare me stessa, devo però imparare a giudicare le orecchie che ricevono le mie parole, le menti che analizzano i miei discorsi, gli occhi che guardano le mie espressioni, le pelli che sfiorano le mie emozioni.

Insomma, parlare non è soltanto vuotare il sacco, alleggerirsi, ma comunicare!

E quando comunichi entri in contatto e crei sottili fili di energia, che rimangono anche una volta finito il discorso, e si trasformano. 
La fine del tuo filo, sarà l'inizio del filo di qualcun altro.
Ogni volta che parli con qualcuno stai trasmettendo, prima che informazioni che il più delle volte interessano poco e niente, energia. E input. 
Ogni volta che parli con qualcuno affidi ad un altro le tue parole. 
E spesso vanno sprecate!

Ogni volta che parlo con qualcuno vorrei che quelle orecchie che ricevono, quelle menti che analizzano, quegli occhi che guardano, quelle pelli che sfiorano, davvero colgano il senso del mio discorso, prendano le mie parole e le trattino.. bene!

E si, quindi è vero, devo imparare a farlo! Perché alla fine è quello che voglio!

E chi ha pensato questa frase per me, mi conosce davvero bene!


lunedì 9 novembre 2015

In vacanza soli con la mamma! (Due uomini e una mamma!) (No, Tony, no!)

Potrei raccontarvi di come sono riuscita a trovare delle vacanze low-cost all'ultimo minuto che conciliassero la mia necessità di relax da mamma, donna, lavoratrice, figlia, sorella e disadattata inside, con i bisogni di due bambini, i miei boys, che hanno in realtà a loro volta bisogni completamente diversi tra loro, visti i cinque anni di differenza e che conciliassero addirittura i bisogni di questa neonata nuova famiglia a tre.

Potrei raccontarvi della nostra giornata a Perugia, della visita alla Fabbrica del Cioccolato Perugina, di un little boy entusiasta, felice, contento, inarrestabile... 
"Mamma, questa Parigi è ploplio bellittima!"
Di un family hotel di cioccolato, l'Etruscan Choco Hotel e della colazione infinita che abbiamo gustato, di un Big Boy in preda all'eccitazione, gioioso e rilassato, che a nove anni non è così semplice...
"Mamma, mi sto ammazzando di cioccolato, ma ormai siamo qui, godiamocela!"

Potrei raccontarvi di quanto sia stato fantastico andare alle terme con i miei boys, coccolarmi, con un little boy accozzato su di me, in una piscina talassoterapica a 37°.
O di quanto mi abbia riempito di soddisfazione vedere che il mio big boy, nonostante la sua rinomata grettità, si sia saputo comportare egregiamente nello scicchissimo ristorante del Grand Hotel Terme di Chianciano.
E anche di quanto solo tre ore, dico tre, al giorno di mini club possano in realtà garantire ad una mamma, in vacanza sola con i figli, la sua meritata dose di relax vero e proprio.

Potrei anche raccontarvi della nostra prima esperienza con Blablacar, della nostra gradita ospite nel tragitto Chianciano - Milano, dei dubbi, delle perplessità dei boys e del coraggio dimostrato da tutti e tre noi, anzi tutti e quattro compresa la nostra ospite, di volersi fidare del prossimo, perché dai alla fine è stupendo avere ancora fiducia nel mondo!

Insomma, potrei entrare nei minimi dettagli di questa bellissima avventura, raccontarvi ogni centimetro di questa vacanza di quasi quattromila kilometri percorsi in auto, in sei giorni, in tre, una mamma e i suoi due stupendi figli, i migliori compagni di viaggio di sempre.

E invece, ragazze, vi racconto di Tony!

Esuberante cinquantenne, solo al bar dell'Hotel, ben vestito, educato, mediamente elegante. Un tipo pettinato, direbbero a Milano!

Uno che capisci subito che è un cliente abituale del posto, conosce tutti, tutti lo ascoltano, con più o meno interesse, tutti sono carini con lui.
Capisci subito anche che è almeno benestante.
Camerieri e concierge sorridenti come folletti e riverenti nei suoi confronti come forse solo le renne con Babbo Natale.
Lui galante e generoso di buone maniere.

Accento marcato e parlata ad alta voce, non lasciano molti dubbi sulla provenienza.
Ma nel caso, mi toglierà ogni dubbio dopo poco!

"Uè ma che bella mamminaaaa abbiamo stasera qua! Dai nomedelcameriere versa un buon rosso alla signora - gradisce signora vero? - certo che gradisce nomedelcameriere dai che mi bevo un vino con la signora!"

A me viene da ridere, soprattutto guardando la faccia di big boy, tra lo stupito, il divertito e il geloso!
Complice incosapevole little boy, glisso l'invito e mi sposto al ristorante!
Da sola con i miei boys!

Passeggiando nella piazzetta di fronte all'hotel, la sua voce, alta e impostata, interrompe i nostri discorsi scombinati. 
Si, di solito a un certo punto ognuno di noi tre parla di una cosa diversa.
Ma non divaghiamo.

"Uè ma che bella mamminaaaa abbiamo in giro stasera! Posso offrirti un caffè, una grappa, un rummettino, un goccio di vin santo?"

"No, stavo per prendere una tisana in hotel.."

"Ah! Perfetto, ti faccio compagnia..."

Quindi pensando al piano b di fuga e sotto lo sguardo attento del mio bodyguard, sempre più geloso, acconsento alla tisana!

"Ehi, nomedelcamerire, hai visto che bella mamminaaaa abbiamo qua stasera? Dai nomedelcameriere che mi bevo una tisanina con la signora!"

"Eh! Dimmi dimmi, hai mai avuto un fidanzato napoletano? Secondo me è ora che tu lo abbia"

"..."

"Eh! Dimmi dimmi, lo vuoi vero un altro figlio?"

Guardo big boy, guardo little boy, guardo lui, senza rispondere, saluto nomedelcameriere e con un timido e tirato sorriso, sparisco in ascensore!

...






domenica 1 novembre 2015

Vuoi il secondo figlio? Parliamone! - Cap. 8

Sono due, maschi, e hanno cinque anni di differenza!
Giocheranno complici, condivideranno passioni, uno leggerà all'altro delle storie e si divertiranno a modificarne i finali.
Guarderanno insieme i cartoni animati, ridendo spensierati con i pop-corn tra i denti, i calzini dentro al pigiama e il plaid sulle gambe!
Monteranno la pista delle macchine e passeranno ore a rincorrersi.
Dici!

Invece...

La pista delle macchinine, una a caso delle tre che hanno, è spezzettata in mille pezzi, che trovi anche negli armadietti del bagno in mezzo al tuo preziosissimo set per la manicure!
I calzini, invece di essere dentro al pigiama, sono scoppiati e sparsi sul pavimento delle varie stanze, insieme a quei maledetti pop-corn, che invece di essere tra i loro denti, sono infilati irrimediabilmente tra i cuscini del divano, del tuo divano!
I plaid, che solo stamattina avevi ripiegato e riposto, sono annodati intorno alle loro schiene, mantelli magici e perfetti per magici e perfetti teppisti!
Assisti da ore a lotte estenuanti sul cartone da vedere, che quello è stupido, quello dicono sempre le solite cose, quello è da femmine, quell'altro l'ho già visto, quello piace a te quindi non piace a me, quell'altro piace a me e quindi non può assolutamente piacere anche a te!

La passione per i libri l'hanno ereditata, of course!
Meno quella per la lettura.
Pagine stropicciate, umidicce, unte, appiccicose che se potessero scappare da li, le parole, lo farebbero, e verrebbero a rifugiarsi da me!
E io, le accoglierei volentieri!
Le uniche storie che il Big racconta sovente al Little finiscono spesso per farlo piangere terrorizzato.
Che poi il Little è un frignone di prima categoria e, cavolo, veramente un caga-sotto!
Come può pensare che dei fantasmi rimangano in questa casa di matti?

Una passione la condividono, quella per la distruzione!
Di qualsiasi cosa. Mai più una macchinina con tutte e quattro le ruote, mai più una palla gonfia, mai più pupazzi con gli occhi, lego montati, mobili non segnati, muri bianchi, pennarelli con la punta, matite non spezzate!
L'angolo giochi della casa ridotto ad un cumulo di macerie!
Il resto della casa infestato da residui bellici di ogni tipo.
Se ripenso a Toy Story immagino di trovare la casa svuotata domani mattina. 
Stanotte i loro giochi scapperanno in preda al panico e con l'occasione si porteranno via anche le mie cose, per salvare anche loro da quelle manine sadiche!
E sono anche complici. Complici nel giocare a chi dei due riesce a farmi toccare il limite più alto della pazienza!

Sono due, maschi, e hanno cinque anni di differenza!
Loro lottano, saltano, sbattono, tirano, strappano, devastano, urlano.
Non si spengono, non vanno mai in stand-by, impossibile metterli in pausa.

In una giornata, in due, ripetono la parola "mamma" almeno cinquecento volte ciascuno.
In continuazione.
Lo dicono come intercalare, usano la parola mamma come articolo, congiunzione, pronome, verbo, in ogni loro frase. 
Lo dicono, così, continuamente e senza senso.

E poi, appena ti siedi, provando ad isolarti da tutto, allunghi le gambe sulla poltrona, ti appoggi il libro sulle gambe, inspiri e espiri, e delle volte ad espirare ancora non hai fatto in tempo, eccolo, uno dei due: "mamma, ho fame!".

E allora non ti resta che metter su gli AC/DC e alzare il volume!
Solo questo, ormai, può rilassarti!

Buona domenica sera, mamma di figlio unico!
E se ancora stai pensando a moltiplicarti, leggi qua e i capitoli precedenti!



giovedì 29 ottobre 2015

Caro Max Gazzè, mi sciupo lo smalto, ma ti devo rispondere!

Caro Max,
ho appena finito di leggere la tua intervista su Vanity Fair e guarda, ho appena messo lo smalto e scrivendo rischio di mandare a monte il lavoro dell'ultima mezzora, ma non resisto, qualcuno dovrà pure risponderti!
E rispondere ad un sacco di uomini che la pensano come te, ma soprattutto a tutte quelle donne, che da uomini come te e dai loro discorsi troppo simili ai tuoi ne escono, spesso, devastate!
Sono, di solito, donne intelligenti, brillanti, emancipate e forti, nelle quali il rischio è quello di restarci "intrigati". E voi lo sapete bene, fin dall'inizio!
Quelle che vi stimolano l'intelletto, che vi fanno spesso riflettere e rimuginare, quelle che stimate e ammirate, quelle donne che vorreste essere voi, se foste donne. 
Le donne che vi spingono a questo comportamento, a queste parole, che riporto sotto e che mi stanno spingendo le parole fuori dalle dita appena smaltate, sono donne intraprendenti, che vi danno filo da torcere, con le quali potete essere voi stessi.
Perché se sono con voi è perché vi hanno scelto, perché dietro quello che apparite hanno scorto quello che davvero siete. E lo accettano, più di quanto lo accettiate voi!
Sono le donne che parlano con i vostri occhi, più che con voi, che vi respirano dai vostri pori della pelle.
Sono quelle donne che con il loro amore folle e con il loro esempio, vi hanno insegnato che cosa vuol dire amare, con tutto l'entusiasmo e la forza che c'è dietro questo semplice verbo.
Che vi hanno chiesto troppo poco, sempre, fin dall'inizio. 
Che vi hanno messo davanti a voi stessi, con eleganza e semplicità, ogni volta che dimostravano che nonostante tutto per voi ci sarebbero sempre state! 
E ci sono, sempre, nonostante tutto!
Sono quelle donne che vi hanno portato li, pronti sull'uscio, con i vostri "coccini" in mano, gli occhi malinconici, appena girati in dietro ma troppo poco coraggiosi per restare, pronti ad andarvene via, dopo di loro, uomini assolutamente migliori!
Loro non vi chiedono di restare, loro ci saranno anche quando ve ne sarete andati. 
Perché da queste donne ad un certo punto, ve ne andate, migliori, con una parte di loro!
E Max, gli uomini che fanno come te, nascondendosi dietro questa lealtà ipocrita ed illusoria, a queste donne non danno nemmeno la possibilità di tirarvi i piatti dietro.
Siete quei tipi con i quali è quasi obbligatorio "restare amici". 
Queste donne in voi hanno visto quello che nessun altro vede. Loro sono dentro di voi come nemmeno voi stessi. 
Max, Dio come sembri leale quando dici  «Il problema è il malcontento che arriva quando le aspettative vengono deluse dalla realtà: io non posso forzarmi di fare una cosa che non sono in grado di fare, né chiedere a lei di restare la mia vedova allegra per tutta la vita».
Cazzo Max, gli uomini come te farebbero bene a fermarsi un minuto prima. 
Ad essere, piuttosto, delle merde fin dall'inizio, come tutti gli altri!
Ad essere leali anche all'inizio, non solo alla fine!
E Max, fattelo dire, comunque è un vero peccato!
E sai Max, di donne così, uomini come te, comunque non possono farne a meno! 
Purtroppo!


mercoledì 28 ottobre 2015

Vivere sola con i miei boys... Analisi Swot (+ e -)!

Per deformazione personale mi trovo spesso a fare un'analisi SWOT delle situazioni, ad elencarne, in parole povere, vantaggi e svantaggi.

Ora, premesso e inserito a pie'pari tra gli svantaggi, che sono assolutamente certa che nessuno si basti da solo e, sempre tra gli svantaggi, che ho voglia di coccole che Topo Gigio in mio confronto appare, come dire, forastico; voglio elencare quelli che sono invece i vantaggi del vivere sola con i miei due boys!

1. Segni evidenti dell'assenza di uomo adulto in casa, nella camera da letto.
Il lettone, ragazze, è tutto per me.
Non rotolo più verso il lato destro affossato dal peso di una seconda persona, nessuno mi tira le coperte e le lenzuola girandosi, posso togliere il piumone a giugno e rimetterlo a settembre, sono freddolosa e allora?
Mi sono svegliata spesso, in questi mesi, in posizione diagonale con una strana sensazione di libertà, di movimento per lo meno!
Posso perfino fare l'insonne senza sensi di colpa. Se non riesco a dormire, accendo la luce, canticchio, conto le pecore ad alta voce.

2. I calzini usati hanno imparato magicamente ad andare nel cesto della biancheria da soli.
Erano anni che avevano preso la brutta abitudine di rimanere li, immobili, sul pavimento della sala o del corridoio, piuttosto su quello del bagno, lì, vicino a quel cesto, vicinissimo, ma mai dentro!

3. Non stiro più camice! 
Bandite dall'armadio dei boys, rare e elasticizzate nel mio!
Elettrizzante!

4. Due bagni in casa, che significa uno per i mei boys e uno solo per me!
Precedenza assoluta sempre, mai più file tipo campeggio per lavarsi i denti, mai più sfrattata dal bagno in qualsivoglia situazione io fossi!
I miei profumi, i miei infiniti barattolini, i fermagli per i capelli, i trucchi, tutto rimane magicamente al proprio posto!
Mai più schiuma da barba spiaccicata ovunque, peli e peletti sparsi ovunque, mai più paperelle dopo la doccia. 

5. Sul divano comando io! Il mio posto, è quello intoccabile. 
Così come sulla musica (ma si chiama sempre Hi-fi, anche questo qua moderno col bluetooth?).
Sul telecomando, invece, non si discute, i boys hanno la meglio!
Ma tanto la tv in casa esiste solo perché esistono loro, visto che non la guardo da più di due anni! Con enorme giovamento, aggiungo!

6. Decido io la temperatura della casa!
E si, mi pago pure da sola i consumi.
Ma sentirsi alle Canarie tutti i giorni, anche in autunno, non ha prezzo!
Ovvero ce l'ha, ahimé, ma non importa!
E poi tanto io risparmio sul condizionatore in estate. Mai acceso, nemmeno quest'anno!
I boys, per ora, si temperano senza lamentarsi!

7. Piena autonomia sul timing della casa.
Nel senso se io dico si va a letto, si va a letto. 
Se decido che alle otto di domenica mattina si esce di casa, alle otto di domenica mattina si esce di casa. 
Se decido che si cena alle venti in punto, alle venti in punto si cena. 
Posso organizzarmi in base anche alle mie di esigenze e non soltanto in base alle esigenze dei boys!
Mai più noiosissime attese o corse forsennate!

8. Pulisco e/o non pulisco quando ho voglia di farlo!
Nessuno che nota la polvere sui mobili e soprattutto nessuno che discute se decido di lucidare i pavimenti e lavare i vetri alle due di notte.

9. Invito e/o non invito ospiti quando ho voglia di farlo!
Di solito il punto otto è fondamentale nella decisione del punto nove.
Comunque decido io se dopo una giornata di lavoro ho voglia, oppure no, di accogliere e cucinare per la Combriccola del Blasco e tutti i loro fratelli e affini.
E se invece decido di chiamare a raccolta tutte le amiche con i loro confortanti schiamazzi e i loro rumorosissimi tacchi e mangiare con loro tristi insalate condite da saporitissimi pettegolezzi, nessuno può metterci bocca!
E i boys ne sono entusiasti!

10. La cena!
Il frigo può finalmente piangere liberamente!
Nessuno si lamenta se manca tutto tranne l'occorrente per un singolo pasto, che di solito mi procaccio di volta in volta, decidendo da sola e in completa autonomia, che cosa ho voglia di mangiare io e che cosa far mangiare ai miei boys!
E soprattutto, per i figli la cucina della mamma è sempre la migliore!
E mangiano quello che preparo loro, anche se a volte non è proprio il massimo...

E si, Big Boy, io sono la tua mamma, quello che ti preparo va sempre bene, avevi davvero tanta fame, ma le cotolette stasera erano completamente bruciate...

... e non puoi capire quanto io abbia apprezzato che tu non me lo abbia nemmeno fatto notare!










sabato 24 ottobre 2015

...sempre la solita!


Cuore e cervello più uniti e separati che mai.

Professiamo un sacco di belle intenzioni, dal nostro pulpito su una platea di amiche incasinate.
Accogliamo i consigli di tutti cercando la soluzione ai nostri di casini.

Poi un attimo, lo sguardo si incanta nel vuoto, il cervello prende la rincorsa, come quelle macchinine che le tiri indietro e poi sfrecciano giù dal tavolo, e ti si palesa davanti una soluzione, la soluzione! O almeno credi.
Pochi minuti di non lucidità che ti sembra invece di vivere l'illuminazione.
E due minuti dopo ti accorgi che lo hai fatto, di nuovo!

Te stessa più che mai, fino in fondo alla tua anima, fino al fondo di te stessa.
In barba alle tue scientifiche teorie e ai consigli di chiunque.
Hai di nuovo deciso di dimostrare chi sei, come se a chi interessa davvero chi sei, ci fosse davvero bisogno di dimostrarlo!
Lo stai di nuovo dimostrando a te stessa! Perché si, ne hai ancora bisogno!
E semplicemente ti nascondi, anche tu, dietro al "sono fatta così"!

Polpastrelli sbucciati e unghie consumate, ti senti comunque soddisfatta.
Sul fondo di te stessa hai trovato il conforto del riconoscerti, sempre tu, così patetica ma così fortissimamente vera!
Consapevole che qualcuno pensando alle tue sconfitte starà cantando sotto una doccia, che qualcuno esterrefatto davanti alla tua ingenuità starà ridendo di te.
Consapevole che guardandoti allo specchio, però, tu ti riconoscerai sempre.

I tuoi occhi sono veri, tu sei viva, patetica, sconfitta, ingenua, ma viva!

E non importa quante persone, tutti profeti di te stessa, ti esortino ad essere più aggressiva, più stratega, più anteposta, più rivoluzionaria.
Tu scegli di essere semplicemente più te stessa!
Con tutte le sue conseguenze

giovedì 22 ottobre 2015

Siamo emotive, ed é meraviglioso! Come spiegarlo ad un uomo!

Quando il sentire prende il sopravvento sull'essere...
Se sei donna, ti capiterà spesso.

E sarai in difficoltà costante nel renderlo comprensibile ad un uomo.
Ipersensibile e incompresa, e sfociare nella disperazione e nel panico a quel punto è un attimo!
Ora, ve lo dico in un orecchio, solo a voi donne: essere emotive è semplicemente meraviglioso!
La possibilità di entrare in contatto con noi stesse e con tutte le nostre emozioni è un regalo che la natura ha fatto soltanto a noi, portatrici del preziosissimo cromosoma XX.
Soltanto le femmine riescono a utilizzare davvero tutti i sensi e a farli interagire. Non basta solo vedere, solo sentire, solo toccare, solo gustare. Ma esiste l'esperienza di vedere, sentire, toccare e gustare insieme. In un turbinio di piacere, a volte crudele, che ti toglie la lucidità!
Essere emotive significa in fondo rendersi conto prima, e poi accettare, che ogni evento smuove qualcosa dentro di noi.
E' normale sentirsi estremamente felici e anche sentirsi terribilmente malinconiche.
Quel magone che ci sale in gola ogni tanto, o spesso, e blocca i respiri e le parole, è soltanto un buon sintomo di un'anima che funziona, di un cuore che batte ancora.
Le nostre scenate isteriche davanti ad una ingiustizia, o presunta tale, sono indispensabili all'universo intero per riuscire a recintare il male e a distinguerlo dal bene.
La nostra continua ricerca dei perchè, è solo il segno evidente dell'evoluzione.
Funzioniamo in continuazione e dobbiamo soltanto imparare ad ascoltarci.
Le nostre emozioni, continue e diverse, sono quelle che danno ogni volta un signficato diverso alle stesse e solite azioni che avvengono nel mondo, in continuazione.
Vi sembra poco?
Mi rendo conto che esiste il grosso limite della comprensione di tutto ciò per individui che essendone raramente in balia, di queste emozioni, spesso le subiscono e basta.
E allora ecco una semplice guida non scientifica per spiegare all'uomo il significato di emotività.

1. E' colpa degli ormoni.
O del tempo. O degli sbalzi di temperatura. O da come appoggiamo l'alluce a terra la mattina. Nel nostro organismo perfetto spesso capita che una parte del nostro cervello, probabilmente quella che a voi è stata negata, decida di incrementare la produzione dell'ormone "a" o diminuire il fluire di quello "c" o di fare una parata di tutti gli ormoni possibili e poi dopo un'ora giocare a nascondino con loro e non farne più trovar traccia. Insomma viviamo dominate da queste particelle che sono responsabili di tutti i nostri sbalzi di umore, della nostra felicità senza senso e delle nostre frignate improvvise. Quando piangiamo, se ad esempio ci guardate con un'espressione diversa dal solito, non stiamo utilizzando nessuna strategia ne tantomeno vogliamo ricattarvi. Semplicemente ci viene da piangere!
Sopportate i nostri sbalzi ormonali.. Sono gli stessi che, ogni tanto, ci trasformano in bombe sexy e vogliose e ci rendono assolutamente e inaspettatamente spudorate.
Fate amicizia con i nostri ormoni, avete solo da guadagnarci!

2. E' colpa dei figli.
E qui parlo seriamente!
Quando aspettiamo un bambino il nostro cervello inizia a produrre una sostanza strana e a modificare pian piano nei mesi tutto il nostro sistema percettivo.
Succede affinché possiamo trovarci pronte, da un momento all'altro, a capire completamente un piccolo esserino che inizialmente non sarà dotato ne di parola ne di altre possibilità di espressione, se non il pianto. E l'odore della cacca.
Quindi come date per scontato che riusciamo a capire, noi e solo noi, dai mugolii dell'esserino, se ha fame, sonno, sete, se vuole solo giocare o se gli scappa una puzzetta, iniziate a dare per scontato che siamo diventate più emotive.
Quindi negli anni, dopo un iniziale periodo di transizione dove non riusciamo a capire che cosa ci sta succedendo, dopo aver quindi smesso di piangere guardando la pubblicità della Banca Mediolanum, affineremo l'arte e la nostra emotività diventerà empatia.
In parole povere: sopportateci piangine e romanticone per qualche mese, presto ci scoprirete molto più abili a capire anche i vostri di stati d'animo, e ahimè a fare qualsiasi cosa per farvi stare bene.

3. E' colpa delle favole.
Partiamo dal presupposto che essendo maschi non conoscete la trama di favole come Biancaneve e i Sette Nani, Cenerentola, La Bella Addormentata nel Bosco, e potrei elencarne almeno un'altra decina.
Probabilmente avete un'infarinatura della storia acquisita qua e la da zie, sorelle maggiori, amiche e sceneggiatori hard.
Forse avete idea di come le protagoniste fossero vestite, visto che siete più abituati a guardare le figure che a leggere; ma forse nemmeno visto quanto siete poco interessati, di solito, all'argomento vestiti in generale.
Dovete sapere che tutte queste principesse di cui sopra a un certo punto della loro vita, di solito infernale e infelicissima, incontrano un ometto in calzamaglia e mantello che le salva, si innamora, le bacia e vissero felici e contenti.
La figura del Principe Azzurro ci viene inculcata in tenera età, creando aspettative altissime. E facendoci sognare!
Non vi stupite quindi se a un certo punto nel rapporto donna/uomo inciampiamo nel desiderio, assolutamente emotivo of course, del vissero felici e contenti.
E comunque è solo grazie al mito del Principe Azzurro se spesso prendiamo ranocchi e scocchiamo loro dei gran baci.
Quindi, su in groppa al cavallo bianco insieme al vostro nuovo compagno di avventure! Fate amicizia anche con lui, oltre che con i nostri ormoni!

4. E' colpa della società.
Uomo: ore 7.00 suona la sveglia. Ore 7.30 ha fatto colazione, cacca e doccia, barba. Ore 7.35 sale in macchina e si sintonizza su Radio Sportiva. Ore 08.00 inizia a lavorare. Ore 18.00 Finisce di lavorare. Ore 20.00 Mette le gambe sotto il tavolo. Ore 21.00 Mette le gambe sopra il divano. E si addormenta.
Donna: Ore 7.00 suona la sveglia. Ore 7.05 si è guardata allo specchio e i suoi capelli le ricordano che non tutto si può tenere sotto controllo. Ore 7.06 mentre beve il caffè prepara la colazione per il marito e i figli e pensa a come sistemarsi i capelli evitando di rasarsi a zero con il rasoio. Ore 7.10 sveglia i figli e come un ufficiale militare coordina le azioni di guerra che le permetteranno di portarli a scuola in perfetto orario. Ore 7.30 entra in bagno. E' stitica di solito quindi niente cacca, risparmia sul tempo ok ma vuoi mettere la costipazione? Doccia, crema rassodante sul seno, snellente sul punto vita, anticellulite sulle cosce, super idratante sul resto delle gambe, antirughe intorno agli occhi, nutriente sul resto del viso, anti crespo sui capelli. (ed eccovi spiegato anche il motivo di tutti quei vasetti nei nostri bagni). Poi si trucca controllando il cronometro. In sei minuti esatti deve truccarsi e vestirsi. Mentre urla ai bambini di completare le procedure di espulsione da casa. Quindi prende una matita in mano e prova a tracciarsi una sottile linea, ma non troppo, sugli occhi, possibilmente identica su entrambi. Ci riesce solo una volta ogni tanto. Ore 08.00 Esce di casa, dopo aver fatto un appello concitato: chiavi della macchina, borsa, borsa per il pranzo, telefono, cartelle, borse per lo sport dei figli, figli...
Mentre li accompagna a scuola ripassa le tabelline o gli egizi o entrambi nello stesso momento.
Parcheggia e mentre dall'ufficio già la chiamano perché i clienti la reclamano, si assicura di lasciare a scuola tutto, cartelle, borse per gli sport dei figli, figli. Trova il modo di far due chiacchere con le altre mamme tantomeno per tenersi aggiornata su tutto quello su cui deve essere aggiornata.
Finalmente arriva a lavoro.
Vi chiedete ancora perché, alla vostra telefonata dove ci annunciate che non sarete presenti all'appuntamento che abbiamo preso giorni prima insieme per stare semplicemente insieme, reagiamo in maniera emotiva?
Quando una donna vi chiede di aiutarla, in realtà non lo fa per se stessa, ma per voi. Vuoi mettere che le nostre reazioni magari sarebbero leggermente meno emotive, nel caso? Pensateci!

5. E' colpa vostra.
Si, finalmente lo dico!
Siamo emotive e emotivamente instabili perchè abbiamo a che fare con voi!
Non siamo programmate per mascherare la nostra emotività e voi ci chiedete, in maniera più o meno esplicita, di farlo in continuazione.
Smetti di urlare, smetti di parlare troppo, ma perché parli così poco. Non piangere, non ti commuovere, non ridere di me, non sorridermi, sorridimi ti prego!
Non arrabbiarti, non sbraitare, contieniti!
Non essere così entusiasta, non  mostrare a tutti la tua soddisfazione.
Si, noi siamo terribilmente emotive, ma voi siete dei gran rompi balle!!!
Ecco!