mercoledì 25 novembre 2015

Ho le tette, sono donna! 25 novembre! The Day..

Oggi potrei fare un post raccogli lettori, mettendo la scaletta del concerto di Jovanotti che ieri sera ha reso felici me e il mio Big Boy, in una fredda serata di novembre, in un palazzetto che è l'unico senza paninari fuori, in un anno che ha stravolto me e tutte le persone che mi gravitano intorno lasciando dei segni da ora per sempre!
Potrei raccontarvi di come ci siamo abbracciati e di come ho pianto commossa durante la nostra canzone, "A Te", e di come lui, piccolo embrione di uomo grande, sia stato stupefacente nello sdrammatizzare il momento: un gran sorrisone, occhi lucidi e felici e tre parole: "mamma, ora, asciugati!".
Di come abbiamo ballato sconfusionati, sudati e felici, abbracciati, mimando un tango e una salsa, saltando e battendo le mani.
Di come abbiamo mimato "Il più grande spettacolo dopo il big beng, siamo noi, io e te..."!
Della complicità, di quanto mi sia sentita fiera di averlo portato al suo primo concerto, io e lui soltanto.
Di come a tratti mi sia sentita, piccola, nel senso di giovane, di come io abbia pensato che la gente intorno a noi ci stesse scambiando per fratello e sorella e di quanto questo potesse, forse, essere poco educativo per lui!
Potrei dirottarvi nella mia mente, ieri sera, concentrata sul mio Big Boy e su un altro pensiero fisso.
Ma rischierei di farvi scontrare e inondare da una miriade di cuoricini rossi e palpitanti!


Oggi, potrei anche farvi sorridere sarcastica parlando dei -30 giorni che ci separano dal giorno di Natale!
Tutti che dicono: "wow che bello tra un mese è Natale" e io che penso "coraggio, trenta giorni e ce lo siamo tolti dalle balle!".


Eh si, oggi è il 25 novembre, tra le altre cose la "Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne"!
E al solito, chevelodicoafa, qua non troverete il mio personale, e nel caso ipocrita, "No!" sterile!
E' ovvio che la violenza sulle donne sia da condannare, non dirò nemmeno che un giorno solo non basta, che va condannata ogni giorno. Niente di più banale, non trovate?
Voglio soffermarmi a riflettere su quanti tipi di violenza esistano. Una miriade!
Dalla mutilazione genitale ai matrimoni precoci. Ahimè!


Mi voglio soffermare sulla violenza ideologica.
Di quella in questa parte fortunata del mondo. Di quella sulla quale, con un po'di ironia, si può ancora sorridere!
Quella strana e subdola violenza per cui se sei donna devi fare la donna, punto e basta.
Ignorando che corre l'anno duemilaquindici, quasi duemilasedici!
Quindi, nasci femmina e tutti contenti.
Scarpette rosa e fiocchi, pizzi e merletti. Sei una piccola principessa e tutti ti trattano da principessa.
Si, se ti va bene, per i primi dieci/tredici anni.
Poi, quando per magia ti spuntano le tette, basta! Sei diventata una donna.
Quindi truccati e pettinati che poi se in giro i tuoi coetanei maschi, che uomini diventano ufficialmente dopo i diciotto anni circa, solo perché non hanno le tette, sono spettinati, puzzolenti e pieni di brufoli, non importa.
Tu sei femmina, anzi ormai donna, e quindi devi comportarti da donna.
E fin qui, ancora ancora, il fatto di avere le tette è quasi accettabile.
Ah! Avere le tette significa anche avere una prima striminzita, che anche se non si vedono, tu, donna, le tette ce l'hai!
Poi, avute le tette, immediatamente acquisisci il diritto, che poi a me sembra più un dovere, di accudimento del resto della famiglia, soprattutto se di sesso opposto.
Quindi, hai un fratello?
"Fagli il letto!" "Può farlo lui?" "Non importa, tu sei donna, fallo tu!" "Ma come? Solo perché ho le tette?" "Si!"
A questo punto inizierai anche a farci il callo!
E ti insegneranno che, avere le tette, essere donna ed avere dei sensi di colpa se solo pensi "che palle!" è incluso nel pacchetto!
Poi le tue tette, a un certo punto, inizieranno ad essere apprezzate in giro, ne sarai lusingata e a un certo punto, ahimè, ti innamorerai e donerai tutta te stessa, tette comprese, ad un uomo! (o alla parte maschile di un'altra donna, ma il tema diverrebbe complicato, ora!).
A questo punto, sei fregata!
Le tue tette ti faranno entrare in un ginepraio di responsabilità che dovrai prenderti tu, e solo tu, e solo perché sei donna!
Dovrai impegnarti di più nello studio per ottenere le stesse cose di un maschio, fosse semplicemente perché di solito mentre studi, tu donna, ne farai altre mille, dalla dieta, alla palestra, al lavoretto extra, alle pulizie in casa, alla baby sitter a tua sorella o alla nuova baby compagna di tuo padre!
Ah! Con quelle tette non pensare di divertirti troppo eh! Perché oggi, ancora, se sei donna e sessualmente libera e emancipata, sei anche un tantinello sporcacciona! Gli uomini no! Loro possono divertirsi, visto che non hanno le tette, con tutte le tette che vogliono. Loro non saranno mai degli sporcaccioni!
Poi troverai lavoro e per guadagnare come un uomo, dovrai lavorare di più e sempre al meglio, perché sei donna e ancora oggi, nel duemilaquindici, quasi duemilasedici, qua nella parte evoluta del mondo, dovrai dimostrare ogni minuto di essere brava, anzi bravissima, anzi più brava!
Nel frattempo vorrai anche riprodurti, perché si sa, le tette sono date in dotazione insieme ad una buona dose ormonale, che prima o poi, più prima che poi, ti faranno sentire il richiamo dell'istinto materno!
A questo punto, essere nata con le tette, ti garantirà di averci qualcuno attaccato per diversi mesi e, nel frattempo, nessuno dei "diritti" di cui sopra sarà decaduto!
Insomma, hai le tette e sei tu che devi cucinare, pulire, lavare e stirare.
Hai le tette e l'educazione dei figli è prevalentemente compito tuo, così come i compiti e così come fare il taxi tra i loro milioni di impegni.
Hai le tette e la famiglia unita è ancora una tua responsabilità.
Nel frattempo non importa se gli altri, quelli senza le tette, i maschi insomma, si sentono privati e demoralizzati se solo chiedi loro di rinunciare alla partita di calcetto con gli amici o all'aperitivo settimanale, o se per sbaglio fai loro notare che i calzini non arrivano in lavatrice da soli e che non avete, in casa, la scopa di Mago Merlino che pensa a tutto.
Insomma, arriverai a un punto dove capirai che avere le tette è stata proprio una bella fregatura e, ahimè di nuovo, se ne accorgeranno anche loro, le tette, che piano piano vorranno scomparire, suicidarsi, cadere in picchiata verso il basso!


W le donne, comunque e sempre!

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