martedì 19 febbraio 2013

Donne Generazione L


L come LEXOTAN.

Non so se questa definizione sia stata coniata da lui, Bixio, o se sia documentata in studi più o meno scientifici e sociologici.

So che io mi ci rispecchio in pieno, pur non facendo personale uso del su citato magico farmaco.

La nuova generazione di donne, le nuove giovani donne. La generazione Lexotan.

Sono nate con il mito del Principe Azzurro, tanto decantato dalle favole, cresciute in un mare di Puffi e Paciocchini (tutti maschi), diventate ragazzine con Brandon e Dylan (che non assomigliavano per niente ai reali compagni di scuola), affacciatesi all’età adulta insieme ad una folla di Grandi Fratelli, diventate giovani donne divorando libri della Kinsella e sognando di incontrare un nostrano Christian Grey (però, sano!).

Hanno studiato, si sono diplomate, ogni tanto laureate. Hanno fatto un’esperienza di vita all’estero. Parlano correttamente almeno due lingue (e un dialetto).

Lavorano da sempre ed hanno un posto di lavoro da mai.

Sono fidanzate, ogni tanto conviventi, sposate quasi mai. Qualcuna ha pure dei figli. Qualcuna un inizio di carriera (se pur come stagista o come casalinga).

Cassetti pieni di sogni (e slip di Tezenis), scarpiere piene di sassolini (in un oceano di scarpe).

Comodamente in bilico su un tacco 12 di René Caovilla, davanti ad un bicchiere di prosecco (chic), circondate da amiche che amano come fossero uomini, e senza mai staccare l’indice dal touch screen del loro smart phone, sono serie quando discutono di come poter cambiare il mondo!

E poi, indossando la (ormai datata) mascherina del Bixio sugli occhi, si sentono così tremendamente soddisfatte di questa loro così complicata e vivace esistenza.

E attendendo l’incontro con l’ennesimo uomo che si fa attendere troppo, Morfeo, si coccolano con qualche goccia di…

Lexotan!
 
 

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